Problematiche Asu : Le dichiarazioni dell’ Assessore Scavone, la replica dei Sindacati

Di seguito la Nota dell’ Assessore Regionale al Lavoro Dott. Antonio Scavone e l’ immediata  replica dei sindacati:

«I lavoratori Asu vanno stabilizzati e la Regione Siciliana è impegnata a fondo per raggiungere questo obiettivo, facendosi carico dei costi. Ma Roma, che ha impugnato l’art. 36 della Finanziaria regionale, deve darci delle risposte per superare ogni ostacolo e istituire il tavolo tecnico che abbiamo chiesto. Invece dal governo nazionale riscontriamo un silenzio inaccettabile, nonostante le nostre ripetute richieste di interlocuzione, formali e informali. L’ultima a fine ottobre, quando ho scritto personalmente al ministro del Lavoro Orlando, anche stavolta senza riscontro». Lo afferma l’assessore regionale al Lavoro Antonio Scavone.

«L’articolo 36 della legge finanziaria – aggiunge l’esponente del governo Musumeci – è stato costruito con il contributo unanime della V commissione Lavoro dell’Ars, grazie a un’efficace azione di sintesi tra esecutivo e parlamento siciliani. Si tratta dell’unico vero atto responsabile nel percorso di stabilizzazione da garantire a questi lavoratori che da oltre 24 anni operano nei diversi enti territoriali della nostra Isola. Ma così come è inaccettabile il silenzio di Roma, lo è quello di tutti coloro che dovrebbero invece fare cartello con la Regione, investendo il proprio ruolo o i loro riferimenti nazionali, nel sostenere questa giusta causa e reclamare a gran voce, unitariamente, l’istituzione del tavolo tecnico. Strumentalizzare le attese di tanti lavoratori che da troppo tempo, ormai, attendono una definizione stabile del loro rapporto di impiego non è ammissibile e ogni altra rivendicazione al momento resta un esercizio demagogico. La strada maestra – conclude Scavone – resta quella della stabilizzazione, primo passo verso ogni possibile ulteriore riconoscimento nei ruoli e negli impegni orari».

 

La risposta dei sindacati inviata agli organi di stampa

La L. R. n° 9/2021, all’art. 36 ha statuito le norme finalizzate alla “stabilizzazione del personale ASU” giuridicamente ed economicamente a carico del bilancio della Regione Siciliana. Lo stesso articolato, nel suo insieme, è stato impugnato dal Presidente del Consiglio dei Ministri, ed attualmente resta sub-judice in attesa di pronuncia della Corte Costituzionale, verso cui la Regione Siciliana ha posto resistenza avverso il provvedimento d’impugnativa.

Nulla sembrerebbe essere stato fatto, invero, in questo arco temporale, dal Governo della Regione Siciliana, nonostante le varie e continue sollecitazioni poste dalle scriventi! Fra le proposte avanzate da queste OO.SS., certamente importante risulta essere quella relativa all’utilizzazione della somma di 10 milioni di euro, stanziati dal comma 7 dell’art. 36 della L.R. n° 9/2021 per incrementare le risorse economiche utili alla stabilizzazione – ed attualmente in stand-by -, al fine di incementare le ore lavorative mensili di questa categoria di lavoratori, e conseguentemente anche l’importo da erogare agli stessi. Proposta che ha visto la luce sin dall’ormai lontano mese di giugno u.s.! Oggi, a distanza di parecchi mesi dalla notizia dell’impugnativa della Legge in argomento, queste OO.SS. apprendono, con non senza stupore, che in data 6 novembre 2021 l’Assessore Regionale del Lavoro, Dott. Antonio Scavone, abbia rilasciato una sorprendente ed inaspettata intervista in merito a tutta la vicenda afferente le problematiche relative ai lavoratori ASU. Da quanto riportato nell’articolo del quotidiano “Giornale di Sicilia” sembrerebbe che il Nostro abbia rilasciato delle inconfutabili dichiarazioni, che rimandano a terze parti la ricerca delle soluzioni idonee alla fattispecie di che trattasi! Esentando da ogni tipo di responsabilità se stesso e tutta la compagine governativa. Intervista, ovviamente, pro domo sua!!!!! Parole ancor meglio evidenziate dal continuo e repentino riferimento, da parte dell’Assessore, a mancate interlocuzioni con il Governo Centrale, e principalmente dalla “sordità” del Ministro del Lavoro, Dott. Orlando, che parrebbe non essersi nemmeno pregiato e degnato di rispondere a ben tre missive dell’Assessorato della Famiglia, delle Politiche Scociali e del Lavoro! In buona sostanza, Ministro accusato di menefreghismo assoluto, nei confronti di una categoria di lavoratori, già precari per antonomasia! Parole di una gravità inaudita che, al vero corrispondendo, sottintenderebbero tacciare il Ministro del Lavoro, quale persona non titolata a rappresentare i legittimi interessi di tutti gli italiani. Inoltre, tra le righe del messaggio esplicitato dall’Assessore al Lavoro si evince la netta sensazione che non abbia alcuna voglia di utilizzare le risorse economiche 2021, pari a 10 milioni di euro, al fine di garantire un’integrazione oraria a questa platea di lavoratori! Ci permettiamo di ribadire che tale somma è già di pertinenza legislativa degli stessi, in quanto acclarato dal comma 7 dell’art. 36 della L. R. n° 9/2021. In ultimo, ma non quale “diminutio” per importanza, appare palese dalle parole espresse dall’Assessore Scavone che le OO. SS. farebbero esclusivamente azione demagogica chiedendo l’utilizzazione delle somme sopradette per integrare le ore di lavoro ai soggetti ASU!!!! A parer suo, possibilità esclusa dalle vigenti leggi in materia. Probabilmente, gli Uffici dell’Assessore non conoscono approfonditamente la materia o qualche regista vorrebbe far crede ciò: l’articolo 8 del D.Lgs. 468/1997, che prevede l’integrazione oraria, rubricato “Disciplina dell’utilizzo nelle attività” vigente, come recita l’art. 26 del D.Lgs 150/2015, dovrebbe essere il loro pane quotidiano, così come lo è, vista la recente pubblicazione della “Disciplina dell’utilizzo dei lavoratori in attività socialmente utili”, dalla quale si evince l’integrazione oraria. Riepilogando: 1) il Governo Regionale non riesce ad avere un’interlocuzione con il Ministro da mesi, nonostante le letterine, per trovare soluzioni tendenti a superare l’impugnativa; 2) lo stesso Governo regionale delibera il taglio alle risorse per la stabilizzazione degli ASU, ora proposte al Parlamento; 3) Sembrano già scomparsi 5 milioni di euro degli ASU ex lege sopra citata ( molti parlamentari sono apparsi all’oscuro del taglio!!!) ; 4) Ora l’Assessore, coadiuvato dai suoi uffici, fa finta di non conoscere la legge per l’integrazione!!! Sembra troppo anche per la Regione siciliana!!! Volendo citare un illustre predecessore, ci verrebbe da dire: A PENSAR MALESI FA PECCATO, MA SPESSO SI CI AZZECCA!!! E’ uno dei peggiori Governi della storia siciliana o siamo di fronte ad una fine nefasta regia, che orchestrato il tutto sin dall’origine, scrivendo talmente male l’articolo 36 che era scontata l’impugnativa del C.d.M., facendo si che la stabilizzazione resti un miraggio a causa dei cattivoni romani ed intanto si arriva alle elezion, con il sedicente merito di averci provato??? Se così non fosse, chiediamo all’Assessore di smentire quanto letto sul citato Quotidiano, ed allo stesso attribuito, nell’ottica delle corrette relazioni sindacali. In ogni caso, martedi 9 novembre 2021, il “casus belli” dovrebbe definitivamente essere risolto: smascherando le magagne del Governo, perpetrate nei confronti di 4571 famiglie siciliane!

LE SEGRETERIE REGIONALI

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